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Abstract

L’eredità scientifica di Adriana Fiorentini, la “signora” italiana della scienza della visione
The scientific legacy of Adriana Fiorentini, the Italian “lady” of vision science

pubblicato nel Luglio - Dicembre 2023 in pH - fascicolo n.2
Marco Piccolino

In ogni tentativo di integrare molti e diversi approcci nell’affrontare un particolare problema [...] si devono oltrepassare i confini artificiali che abbiamo tracciato attorno alle varie aree del sapere e delle discipline della scienza. Il corso dell’azione è determinato dal problema da indagare piuttosto che dalla particolare disciplina a cui si appartiene; dove il problema porta, è lì che bisogna andare.” (Ratliff, 1965).
Per una serie di ragioni, questa citazione, tratta da un libro scritto nel 1965 e intitolato Mach Bands: Quantitative studies on neural networks in the retina, potrebbe essere un’appropriata epigrafe per un articolo che cerca di delineare gli inizi della vita scientifica di Adriana Fiorentini. Laureata in fisica a Firenze nel 1948, e inizialmente impegnata in ricerche di ottica fisica e astronomia presso l’Istituto Nazionale di Ottica di Arcetri, nella sua carriera scientifica Adriana fu pronta ad andare dove il problema la portava, non appena si trovò a osservare immagini astronomiche le cui apparenze percettive sembravano non corrispondere alla distribuzione fisica della luce. In questo nuovo percorso di ricerca mutò prontamente direzione, sviluppando un approccio psicofisico allo studio della visione e divenne così rapidamente la leader mondiale nello studio delle “bande di Mach”, fenomeno scoperto nella seconda metà dell’Ottocento da uno studioso austriaco, Ernst Mach.